Davide Emone

Ciò che occorre sapere sulla Rottamazione delle cartelle esattoriali

Mancano meno di due mesi al termine per aderire alla definizione agevolata dei carichi affidati all’Agente della riscossione, detta anche “Rottamazione IV”. Infatti, le domande dovranno essere inoltrate entro e non oltre il 30 aprile 2023.

Non c’è più, quindi, moltissimo tempo per valutare questa possibilità straordinaria di definizione delle cartelle e degli altri atti (accertamenti esecutivi, avvisi di addebito, ecc.) di cui l’Agenzia delle entrate-Riscossione cura l’esazione.

La rottamazione, prevede, nelle sue linee essenziali, per i carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, il pagamento della sola imposta (o, per altre entrate diverse da quella tributaria, della sola somma a titolo di capitale), con lo stralcio di sanzioni, somme aggiuntive, interessi, interessi di mora ed oneri di riscossione. Sono dovute le spese per le procedure esecutive e i diritti di notifica.

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Tregua fiscale: le 10 sanatorie della manovra finanziaria 2023

La manovra finanziaria per l’anno 2023, ossia la legge n. 197/2022, ha previsto quella che è stata definita una tregua fiscale, che comprende 10 generali sanatorie per diversi momenti di controlli e accertamenti fiscali, oltre alla riscossione esattoriale.
Si tratta della definizione agevolata degli avvisi bonari, della sanatoria degli errori formali, del ravvedimento speciale, della definizione agevolata degli accertamenti, della definizione agevolata delle liti tributarie pendenti, della conciliazione agevolata, della rinuncia agevolata della lite in Cassazione, della regolarizzazione di omessi versamenti rateali, oltre che dello stralcio dei ruoli inferiori a 1.000 Euro fino al 2015 e della rottamazione quater delle cartelle esattoriali.

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La tassazione delle criptovalute secondo la bozza della Legge di Bilancio 2023

Il disegno di legge per la legge i bilancio 2023 secondo la bozza al momento disponibile, introduce e disciplina per la prima volta a livello normativo ai fini tributari le criptovalute e, più in generale, le criptoattività. Si introduce una nuova categoria per le plusvalenze, nell’ambito dei redditi diversi, l’obbligo del monitoraggio, l’imposta di bollo.
Inoltre, per il passato, emergono opportunità di regolarizzazione e rideterminazione del valore.

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Ordinanze – ingiunzioni INPS: come difendersi dalle sanzioni per omesso versamento delle ritenute previdenziali.

L’INPS ha emesso nei confronti di moltissimi datori di lavoro un gran numero di ordinanze – ingiunzioni per l’irrogazione delle sanzioni amministrative relative all’omesso versamento di ritenute previdenziali e assistenziali, in relazioni a molti anni addietro (dal 2010 in poi).
Le sanzioni amministrative irrogate sono di importi molto elevati anche a fronte di carenti versamenti di bassa entità.
L’impugnazione degli atti deve avvenire con ricorso in Tribunale entro 30 giorni dalla notifica, per far valere tutti i possibili vizi che determinano l’illegittimità delle sanzioni irrogate e, comunque, la loro sproporzione.

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L’Agenzia delle entrate-Riscossione ti ha notificato un’intimazione di pagamento? Ecco le soluzioni!

L’intimazione di pagamento è un sollecito con cui l’agente della riscossione “ricorda” al contribuente che esistono delle somme iscritte a ruolo relative a cartelle, avvisi di accertamento o avvisi di addebito non pagate, e avverte il debitore che, in assenza di pagamento nel termine di 5 giorni dalla notifica, procederà ad esecuzione forzata.
Di fronte a tale minaccia del Fisco, occorre però essere consapevoli che pagare l’importo richiesto non è l’unica possibilità! Infatti, è importante sapere che l’intimazione di pagamento è un atto che può essere impugnato in giudizio, dinanzi la Commissione Tributaria (per le somme relative a tributi) o all’Autorità Giudiziaria Ordinaria (per altre somme, come contributi previdenziali, sanzioni amministrative, ecc.), per far valere vizi di motivazione, notifica, prescrizione.

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Smart working e residenza fiscale

L’Agenzia delle Entrate, con la risposta a interpello n. 626 del 2021 ha fornito dei chiarimenti in merito al regime fiscale applicabile al reddito di lavoro dipendente prestato da un cittadino italiano residente all’estero (e regolarmente iscritto all’AIRE), il quale – a causa dell’emergenza Covid-19 – a marzo 2020 era tornato in Italia, lavorando da casa in smart working per il proprio datore di lavoro.
Secondo l’amministrazione finanziaria, il lavoratore, anche se iscritto all’AIRE e residente anagraficamente all’estero, se – per la maggior parte dell’anno – lavora in smart working dall’Italia per un datore di lavoro straniero, dovrà essere considerato fiscalmente residente in Italia per quell’anno. La conseguenza è l’imponibilità in Italia del reddito percepito dal lavoratore. Con differente non irrilevanti.
Nella soluzione esposta dall’Agenzia delle Entrate con la risposta a interpello n. 626/2021, però, non sono state considerate le evidenti circostanze eccezionali di forza maggiore che hanno caratterizzato l’anno 2020.

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Decreto Sostegni, le novità per la Riscossione esattoriale

Il “Decreto Sostegni”, DL n. 44/2021, contiene rilevanti misure in tema di riscossione esattoriale.
L’art. 4 estende il periodo di sospensione dell’attività dell’Agenzia delle entrate-Riscossione, iniziato su tutto il territorio nazionale l’8 marzo 2020, fino al 30 aprile 2021 e prevede la cancellazione dei debiti inferiori a Euro 5.000 per i carichi affidati all’agente della riscossione fino al 31 dicembre 2010, al ricorrere di determinati requisiti. Ecco nel dettaglio le previsioni del decreto!

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Processo tributario, udienze da remoto da applicarsi a tutte le controversie

Con questo articolo pubblicato sul sito della Camera degli Avvocati Tributaristi della Liguria in merito alle modalità di svolgimento delle udienze tributarie durante il periodo emergenziale, ho voluto esprimere le mie considerazioni sull’attuale disciplina e la sua prassi applicativa.
Con l’introduzione dello svolgimento delle udienze a distanza, ho voluto sottolineare che tale possibilità o non sussiste, e allora non può applicarsi a nessuna controversia, oppure sussiste, e quindi deve essere applicata a tutte. Centellinare tale ragionevole modalità alternativa di svolgimento delle udienze in tempo di pandemia – come previsto da alcuni provvedimenti dei Presidenti delle C.T. – riservandola a solo alcune delle cause, non è previsto dalla norma di legge medesima che consente la deroga all’udienza in presenza, e comunque non risponde a ragionevolezza.

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Rateizzare le cartelle è sempre possibile, ma non pagare somme non dovute!

Da Gennaio 2021, l’Agenzia delle entrate-Riscossione riprende la propria attività, con nuove cartelle e procedure esecutive.
Rateizzare i carichi iscritti a ruolo è sempre possibile, ma occorre fare attenzione alla convenienza.
Cartelle e atti possono essere nulli per una notifica viziata, oppure prescritti per il decorso del tempo. Meglio un’analisi dettagliata della propria situazione prima di procedere.

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Debiti tributari e rinuncia all’eredità.

Chi rinuncia all’eredità non risponde dei debiti del defunto, neppure quelli tributari. E’ questo il principio che ha ribadito di recente la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 24317 del 3 novembre 2020. Tale pronuncia consente di fare il punto su una serie di questioni di preminente interesse per chi si trova ad essere chiamato all’eredità. Occorre prestare però attenzione all’accettazione tacita dell’eredità. Infatti, se il chiamato all’eredità – anche senza esprimersi in formali dichiarazioni di volontà – compie un atto che presuppone necessariamente la sua volontà di accettare e che non avrebbe diritto di fare se non nella qualità di erede (art. 474 c.c.), si verifica l’accettazione tacita dell’eredità, da cui non può più tornare indietro.

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